mercoledì 27 febbraio 2013

Isole, mare e vento


Isole e mare a perdita d'occhio, questo è l’Arcipelago Toscano. Un arco di isole che si estende da nord a sud, con la maggiore l’Elba, posta al suo centro come la grande madre. Il mare che le circonda e le separa, la distanza è così grande che se non conosci i luoghi, non potrai mai percepire le isole. Dall'Elba, nelle nitide giornate di tramontana che solo l’inverno regala, lo sguardo può spaziare su tutte e sette le isole: Gorgona, Capraia e Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri, ma anche sulla grande Corsica fino alla la costa della Toscana e più raramente si intravede la Sardegna settentrionale.  Il mare le unifica, il mare le divide, soprattutto d'inverno, quando non ci sono che pochi traghetti: la solitudine, il silenzio, lo splendore della natura dominano incontrastati. All’Elba, come la stragrande parte delle isole, l’economia è il turismo. Anche se di recente si aggiungono ottime produzioni agricole ed artigianali. Molte sono le opportunità di sistemazione tra cui scegliere, ma bisogna lasciarsi consigliare!!!  Il mare, che accomuna tutte le isole toscane, rappresenta il punto di forza dell’Elba. Un mare bellissimo, mai uguale a se stesso, pulito e trasparente. Spiagge diversissime tra loro: di sabbia fine, di sabbia grossa, di ciotoli bianchi, di ciotoli rossi, di sabbia nera, di granelli bianchi di granito... Un mare che, nella lunga storia geologica dell'Arcipelago Toscano, ha più volte cambiato la forma ed il numero delle isole, le ha unite e staccate tra di loro e con il continente, governando i popolamenti animali e vegetali e condizionando la storia dell'uomo.  Un mare straordinario dalle coste multiformi e con tanta varietà di fondali.  La terra. Alcune isole sono abitate sin dal Neolitico. L'uomo vi ha trasformato il paesaggio con continuità e a volte con effetti permanenti, soprattutto laddove i terreni erano poveri e superficiali con la conseguenza che tagli, incendi ed eccesso di pascolo hanno finito per far scomparire intere foreste. Eppure alcune isole oggi son tornate straordinariamente verdi. Non ci sono più le antiche foreste di leccio, tagliate per alimentare i forni di riduzione sin dai tempi degli Etruschi, che per primi sfruttarono le risorse minerarie del territorio. Su tutte le isole sono evidenti i segni della storia e della mano dell'uomo: bellissimi resti di ville romane, antichi insediamenti, torri d'avvistamento, forti e castelli, fortezze rinascimentali.  I fondali sono costellati di testimonianze di naufragi, che vi hanno depositato tesori e ricordi di ogni epoca, di ogni marineria. E le chiese, le pievi, i romitaggi, ma anche i Medici e Napoleone all'Elba che davvero rendono il paesaggio un unicum di natura e cultura.
L’Elba d’inverno è uno spettacolo unico. Il mare solitario e a volte ruggente entra nell’anima di chiunque lo sappia osservare. Le spiagge silenziose e solitarie sono il regno dei gabbiani e dei pochi elbani che al timido sole si concedono rilassanti passeggiate.  In ogni paese sul mare la mattina presto è bello andare alla ricerca del pescatore che rientra con il ghiozzo, con la sua barchetta, per comprare totani o pesci da zuppa. Oppure nella capitale, Portoferraio in “calata” (il lungomare del centro storico): fermarsi ai pescherecci ormeggiati vicino al benzinaio del porto. Si trovano quasi sempre sgombri e sarde, o quello che il mare offre, freschissimi e a prezzo giusto. La Calata è piena di negozi ricavati direttamente dentro le antiche mura della città. Tutte le strade e le scale portano in alto nella vecchia e straordinaria “Cosmopoli” (la città di Cosimo I dei Medici); da non perdere assolutamente il Forte Stella e l’incredibile Forte Falcone.  L’Elba è mare e vento, come ogni isola che si rispetti. Qui ogni tanto questo rapporto può sfuggire perché l’isola è grande e soprattutto nelle sue parti più urbanizzate il mare può sfuggire. Portoferraio è a nord, e quindi Lacona è a sud, Porto Azzurro e Capoliveri ad est e Pomonte ad ovest. Quindi se cerchiamo mare calmo all’Elba lo possiamo trovare sempre, così come quasi sempre possiamo trovare il vento, basta appunto cercarlo o evitarlo. Il vento è di maestrale? Meglio andare a Lacona... e così via. Ma se chiedete ad un elbano lui lo sa!
L’Elba è la terza isola italiana, con un'estensione di 223,5 kmq, con 147 km di coste, dista dalla costa di Piombino soli 10 km ed è suddivisa in otto comuni (Portoferraio il capoluogo, poi Capoliveri, Campo nell’Elba, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Rio Elba e Rio Marina).
All’Elba è legata Pianosa, l'ex isola carcere, aperta oggi a forme controllate di turismo. E’ uno scoglio calcareo, poco più di una secca di sabbia emersa dal mare che dista soli 14 km dall'Elba, è estesa per 10,25 kmq ed ha uno sviluppo costiero di 26 km.
Così come “elbana” è anche l’isola di Montecristo, la più misteriosa e celebrata, che pero è riserva naturale integrale, ancora oggi gestita dal Corpo Forestale dello Stato e quindi difficilmente visitabile. Ha una superficie di 10,4 kmq e 16 km di coste. Dista 63 km dall'Argentario e 45 dall'Elba.

mercoledì 13 febbraio 2013

Elba, l'isola e il Parco delle Isole Toscane

Parco Nazionale Arcipelago Toscano: Elba, Giglio, Capraia, Montecristo, Pianosa, Gorgona e Giannutri circondate da 60.000 ettari di mare che “unisce e divide” al tempo stesso, sono oggi il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. In Italia, dopo l'istituzione di alcune riserve, l'Arcipelago toscano è il primo grande Parco marino. La più estesa area protetta dei mari europei.  Il Parco è caratterizzato da una grande varietà di habitat, popolati da svariate forme di vita. La grande diversità biologica dell'Arcipelago è, anche dovuta alla varietà delle coste e dei fondali: dalle spiagge dell'Elba alle falesie rocciose della Capraia occidentale, una miriade di specie vegetali ed animali vivono in ogni anfratto di uno dei più affascinanti ambienti naturali del Mediterraneo. L'isola d'Elba, la terza isola italiana per estensione (22.350 ettari), con 147 km di coste,  dista solo 10 km dalla costa toscana (porto di imbarco Piombino Marittima), è amministrativamente suddivisa in otto comuni: Campo nell'Elba, Capoliveri, Marciana,  Marciana Marina, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio Marina, Rio nell'Elba. Dai mille metri del massiccio montuoso del Capanne (la più alta vetta dell’intera provincia di Livorno) alle bianche spiagge di quarzo: la varietà dei paesaggi è la prima impressione che si coglie, anche solo durante una breve vacanza balneare. Varietà e diversità che è facile leggere nella travagliata storia geologica, nel ricco e multiforme popolamento vegetale, nella cultura  e nelle vicende del territorio. Tante le opportunità di soggiorno e le occasioni di vacanza. Provare per credere!

L'isola dei Minerali

Proponiamo un intervento di 10 anni fa, in cui ci si preoccupava della progressiva perdità di identità culturale dell'isola. Cosa puntualmente avvenuta.

Come è difficile sopportare ancora questo stato di insipienza politica, carenza progettuale e amministrativa che contraddistingue in questo inizio millennio i nostri uomini di governo e gli eventi che si succedono sulla nostra isola. Due elementi di discussione, due questioni strategiche per lo sviluppo del nostro territorio. Il ripascimento della spiaggia di Cavo e il Villaggio Paese di Rio Marina. Mai vicenda risulterà più ingarbugliata, controversa, lunga e complessa come quella del ripascimento di una spiaggia del versante orientale, l’unica lunga e sabbiosa del borgo marino di Cavo. O almeno era lunga e sabbiosa. Eppure tutto cominciò con una semplice scelta, sicuramente fatta un buona fede, da parte di un’amministrazione comunale di sinistra. Esisteva sicuramente un problema di erosione del litorale, per cui la spiaggia negli ultimi anni si era ridotta in maniera considerevole, quasi non esisteva più. Divenne quindi indispensabile l’intervento dell’amministrazione comunale. Purtroppo si scelse il progetto sbagliato. Enormemente sbagliato. Oggi ci troviamo di fronte ad una nuova proposta di intervento, il cui iter è già stato definito e concluso. Ma da più parti emergono perplessità e critiche. Il tessuto economico cavese è stato messo in ginocchio dalla prima scellerata  azione sulla spiaggia ed ora le aspettative sono molte, e l’attesa per vedere le cose migliorare deve finire. Purtroppo il rischio è che il rimedio possa essere peggiore del male. La sinistra ha commesso un errore madornale nel voler perseguire un intervento senza avere adeguate progettazioni e tecnici adatti. Ora una nuova coalizione guida il comune che comprensibilmente vuol dare una risposta concreta alle aspettative della gente di Cavo; la Provincia è governata ancora dalla Sinistra che proprio in questo momento deve avere il coraggio di guardare nel merito del progetto che si vuol iniziare, capire se i tecnici hanno seguito le giuste indicazioni, cambiare, se è necessario cambiare, modificare e migliorare. Basta con la superficialità e l’improvvisazione. Vi erano due ipotesi per risolvere il problema del ripascimento sbagliato e delle sue conseguenze. La prima; un intervento veloce, dove approfittando si mette mano anche all’allargamento della strada lungomare, con creazione di una passeggiata, magari con una pista ciclabile, servizi, parcheggi e quanto serve alle necessità e alle richieste della fruizione turistica balneare. La seconda; un vero e proprio progetto di risanamento ambientale secondo i canoni dell’ingegneria naturalistica. Questo sarebbe più impegnativo e lungo. Inutile dire che la scelta è stata per la prima via. Ovviamente non ci troviamo più nella Cavo degli anni 50, dove la spiaggia conserva ancora il sistema dunale, gli interventi hanno irrimediabilmente compresso l’equilibrio ambientale e ci troviamo di fronte ad un litorale artificiale. Considerato che la spiaggia è un sistema dinamico che obbedisce ancora alle dinamiche naturali sarebbe stata una bella sfida, capire, compatibilmente con le condizioni attuali, se fosse stato possibile intervenire con un progetto di risanamento ambientale.Ma ci troviamo di fronte a questo tipo di progettazione, a decisioni della magistratura e a relazioni tecniche ufficiali già acquisite e non è consigliabile rinviare ancora l’intervento. Il buon senso suggerisce di evitare contrapposizioni ideologiche, migliorare, dove possibile il progetto, anche con cambiamenti sostanziali e iniziare prima possibile i lavori per ridare a Cavo una spiaggia ed un lungomare degni di questo nome.

Altrettanto complessa e lunga la vicenda del villaggio paese. Chissà chi avrà trovato questo nome assurdo, improponibile come l’intervento che si vuol realizzare nel vecchio luogo della ex laveria pirite. Certo come afferma il consigliere comunale Lucia Fasola, discutere di questo significa fare un bilancio di quello che quest’entità virtuale, cioè il Parco Minerario, ha realizzato in questi anni. La risposta è fin troppo facile. Poco, pochissimo, niente in confronto alle potenzialità del patrimonio delle ex miniere.  Incredibilmente la sinistra locale ha continuato in questi 20 anni a sostenere e supportare un progetto assurdo e devastante, un ulteriore intervento che distruggerà ambiente, territorio, storia e cultura della terra di Rio. E non risolverà, anzi aggraverà, i problemi economici del versante e del capoluogo. Incredibilmente la sinistra ha continuato a supportare il Parco Minerario nei progetti sbagliati e negli uomini inadeguati in relazione alle scelte e alle sfide che i tempi imponevano e impongono. E’ necessario cambiare uomini e invertire di 360° rotta. Sul villaggio paese e sul parco minerario. Rio e la sua terra, sono oggi una specie di riserva indiana, diversa dal resto dell’isola e continueranno ad esserlo se si persevererà nelle scelte sbagliate. Se si continueranno a distruggere le spiagge anziché recuperarle, se si continueranno a costruire assurdi mega complessi turistici giustificabili solo in una logica speculativa nuda e cruda che mal si sposa all’isola e a quello che un Parco Nazionale con un patrimonio geologico e mineralogico (uno dei 9 siti di importanza mondiale secondo la Lista delle emergenze geologiche dell’Unesco) unico al mondo può esprimere. Sulla collina delle vecchia laveria pirite –diciamo noi Verdi nell’ultimo comunicato- oggi insistono manufatti arrugginiti, ma aggiungo io che non erano arrugginiti qualche anno fa e che qualcuno ha colpevolmente ridotto in tale stato  ed stato responsabile e complice del depauperamento di quell’enorme patrimonio storico e culturale come chi si è svenduto e venduto per pezzo per pezzo i reperti della miniera, dalle locomotive, agli attrezzi, ai minerali.  Su quella collina vogliono vomitare circa 45.000 mc di cemento. Eppure averla vista quando funzionava, anche per chi aveva un’anima ambientalista e poco tecnologica, la Bisarca era incredibilmente affascinante. Una gigantesca macchina che viveva e respirava come in una visone futuristica di Marinetti, o in un quadro o una scultura di Boccioni. Avevo sperato intensamente che si potesse conservare, che potessi io stesso tornare a visitarla quando volevo in futuro, quasi a renderle omaggio per quello che aveva fatto in tutti quegli anni insieme a quegli uomini incredibili che la nutrivano con il loro grasso, le loro cure, la loro assistenza. Perché come in un incendio senza fine, funzionava, funzionava sempre, non si spegneva mai. E questa non è una visone poetica della realtà, o un interpretazione incline ad una bucolicità perduta. Su quella collina c’era davvero una piccola città industriale e c’erano davvero degli uomini che vivano con lei dedicandole, come si dice, lacrime e sangue, gioie e dolori. Tante volte ho percorso quella strada che dalla fine del paese conduce alla Bisarca, sotto il solo cocente dell’estate, per portare il convio spesso lasciato a casa al genitore minatore e servo della grande miniera; una strada interminabile, così sembrava a quel bambino, che mi portava da quegli uomini giganteschi e muscolosi, sempre pronti ad un complimento, sempre curiosi e inclini al divertimento. Era la loro vita, e lì alla Bisarca avevano pian piano costruito il loro presidio, il dispensario, la cucina, i bagni, l’officina, gli spogliatoi. E poi l’immensa ragnatela di nastri, in una onirica visione escheriana, che si rincorrevano trasportando negli immensi capannoni in ogni direzione il prezioso ferro che finiva sull’ultimo nastro della caricazione e da qui nelle stive dei Brick (erano dodici navi dal Primo al Dodicesimo) che facevano la spola tra l’isola di “inestausi metalli” e i poli siderurgici del continente. Ritornano quei momenti passando vicino alle miniere, quando ti penetra nel naso l’odore forte dello zolfo ed ecco l’epifania che ti fa vedere i volti, i gesti, e ti fa riascoltare quelle voci che accarezzavano la mente e il cuore. E così forse su quella collina non sentiremo più quell’odore, ma la fragranza degli olii abbronzanti, l’odore della gioia virtuale di vivere del turismo e delle vacanze, incarnata nella falsa realtà degli stereotipi della società dei consumi. Chi farà accadere tutto ciò sarà responsabile oggettivamente e moralmente della distruzione dei valori storici, culturali, sociali, delle emergenze architettoniche e del patrimonio archeominerario. E sarà responsabile della definitiva distruzione delle potenzialità culturali, scientifiche, ambientali ed economiche che il comprensorio riese ancora possiede. Spesso i verdi hanno preso posizione su questo comprensorio, forse le nostre posizioni sono state poco lette o valutate. Non ci immaginiamo, come afferma qualcuno, magari non indigeno, una riserva indiana popolata di indigeni di interesse etnologico. Ci immaginiamo uno sviluppo qualitativo. Non ci immaginiamo un’espansione tentacolare di strutture ricettive, di residence o di cose molto brutte come i misteriosi villaggi paese. Ci immaginiamo solo un paese, con una grande tradizione culturale e storica che recupera il proprio patrimonio culturale, urbano e urbanistico che lo migliora e, in questo caso sì, lo espande anche (gli alberghi servono in paese). Una paese che recupera la sua tradizione marinara con un porto turistico dotato di servizi e infrastrutture. Ci immaginiamo un paese con un grande museo mineralogico e con il parco delle miniere fatto di emergenze architettoniche, di vecchi impianti recuperati ad una moderna fruizione didattica e magari con la collina della Bisarca ancora a raccontare le storie dei minatori.
Agosto 2005 Marino Garfagnoli. Verdi Arcipelago Toscano

Speciale Isola d’Elba per le vacanze 2013

Un’isola, l’Elba, immersa nell’atmosfera mediterranea, dimensione a misura d’uomo, non troppo piccola, ma per conoscerla a fondo è necessaria qualche settimana. Infatti per dimensioni è la terza isola italiana, conta circa 30.000 abitanti di cui più di 11.000 a Portoferraio, affascinante cittadina rinascimentale con le suo fortificazioni, volute da Cosimo I de’ Medici che si stagliano sul mare. Con un’ora di navigazione si raggiunge questa oasi mediterranea imbarcandosi da Piombino (circa 80 km a sud di Livorno). Tante possibilità di visita e tante occasioni di vacanzaspiagge in sabbia assolate lungo le coste meridionali, scogliere di granito con suggestive piscine naturali a nord, candide scogliere con trasparenze straordinarie sul mare. Borghi medievali di collina immersi nell’atmosfera di un orgoglioso passato e animate marine, antiche miniere del ferro coltivate dagli etruschi, ville romane e fortezze rinascimentali. L’entroterra ricco di storia e di natura con la sua montagna che sale fino a 1000 metri sul mare. Preziosi endemismi botanici che si lasciano ammirare durante la primavera e l’estate, escursioni alla scoperta degli scorci panoramici più suggestivi. Tradizioni alimentari che impreziosiscono la cucina insulare, da assaporare nei locali autentici che ogni paese offre. Fermarsi a riposare e a camminare, a fare sport sul mare e nell’entroterra, un occasione unica offerta dalla molteplici possibilità di soggiorno:
Tante opportunità da cogliere al volo, grazie anche alla promozione speciale sulle tariffe del traghetto: 50% di sconto!!!

Tante opportunità da cogliere al volo, grazie anche alla promozione speciale sulle tariffe del traghetto: 50% di sconto!!!

Elbanet
Calata Italia 26  Parco Nazionale Arcipelago Toscano - Portoferraio - Isola d’Elba
Tel. 0565 944374
e-mail: info@elbanet.biz
www.elbanet.biz






Isola d'Elba, vacanze 2013


Isola d’Elba : colori, profumi, atmosfera e natura mediterranea.
Un’isola insolita, varia e affascinante, rientra nel novero delle piccole isole del Mediterraneo, ma per dimensioni è la terza isola italiana, dopo Sicilia e Sardegna. Tante occasioni per un viaggio nella natura e nella storia. Villaggi d’altura etruschi, torri medievali, chiese romaniche, fortezze rinascimentali, ville imperiali, e la straordinaria storia naturale: le miniere del ferro, la multiforme vegetazione mediterranea, le assolate spiagge meridionali. I paesi di collina che raccontano la tradizione e la cultura, le animate e frequentate marine. Poi le escursioni nell’entroterra, trekking, vela, windsurf, snorkeling… oppure solo spiaggia, relax e ombrellone. L’imbarazzo della scelta per le tante occasioni di vacanza, insieme alle diverse possibilità per il soggiorno, un casale rustico, un agriturismo sul mare, oppure?
Casale Poggio di Sole; spettacolare vista mare, a soli 300 metri dalla spiaggia, circondato da olivi e ampi spazi verdi.
La Casina; in posizione esclusiva direttamente sulla spiaggia, con grande giardino e comodissimi spazi esterni.
Casa degli Olivi. Uno scorcio autentico della sapiente atmosfera contadina, una bella villa suddivisa in due comodi locali.
Casa Limonaia; in agriturismo a soli 50 metri dalla spiaggia, mare, sole e campagna con tutte le comodità per vivere intensamente la vacanza.
Bed&Breakfast Capo Pero. Nel cuore del comprensorio delle antiche miniere a pochi passi dal mare, vacanza esclusiva a stretto contatto con la natura.
Agriturismo Mazzi: complesso di appartamenti in posizione panoramica sulla valle di Lacona e la sua splendida spiaggia in sabbia.
Casa Marietta: comodi trilocali a 350 metri dalla spiaggia di Marina di Campo ed a pochi passi dal centro, dotato di tutti i servizi per una vacanza all'insegna del relax e del divertimento.
Casa Patrizia: comodo ed accogliente appartamento, a pochi passi dalla più grande spiaggia dell'Elba, con tutti i servizi a portata di mano.
Le Ginestre: in posizione ottimale per raggiungere la spiaggia ed il centro a piedi, offre un soggiorno accogliente e si trova in una delle località turistiche maggiormente frequentate dell'isola.
Agriturismo Amandolo: immerso nella natura e circondato dalla mediterranea e fiorente vegetazione di Cavo, con splendida vista mare, ed opportunità di degustazione dei prodotti tipici elbani

Info line  0565 944374

martedì 12 febbraio 2013

Isola d’Elba : colori, profumi, atmosfera e natura mediterranea

Isola d’Elba : colori, profumi, atmosfera e natura mediterranea.

Elbanet.biz  il portale per le vostre vacanze all’isola d’Elba, con la sua nuova veste, presenta online numerose proposte per un soggiorno nell’isola maggiore dell’arcipelago toscano; tanti consigli, suggerimenti, indicazioni per una vacanza a stretto contatto con la natura mediterranea dell’isola, in appartamento, agriturismo, ville, residence.
Dove dormire. Imbarazzo della scelta. Ad esempio
Casale Poggio di Sole; spettacolare vista mare, a soli 300 metri dalla spiaggia, circondato da olivi e ampi spazi verdi.
La Casina; in posizione esclusiva direttamente sulla spiaggia, con grande giardino e comodissimi spazi esterni.
Casa degli Olivi. Uno scorcio autentico della sapiente atmosfera contadina, una bella villa suddivisa in due comodi locali.
Casa Limonaia; in agriturismo a soli 50 metri dalla spiaggia, mare, sole e campagna con tutte le comodità per vivere intensamente la vacanza.
Bed&Breakfast Capo Pero. Nel cuore del comprensorio delle antiche miniere a pochi passi dal mare, vacanza esclusiva a stretto contatto con la natura.
Agriturismo Mazzi Sauro: complesso di appartamenti in posizione panoramica sulla valle di Lacona e la sua splendida spiaggia in sabbia.
Casa Marietta: comodi trilocali a 350 metri dalla spiaggia di Marina di Campo ed a pochi passi dal centro, dotato di tutti i servizi per una vacanza all'insegna del relax e del divertimento.
Casa Patrizia: comodo ed accogliente appartamento, a pochi passi dalla più grande spiaggia dell'Elba, con tutti i servizi a portata di mano.
Le Ginestre: in posizione ottimale per raggiungere la spiaggia ed il centro a piedi, offre un soggiorno accogliente e si trova in una delle località turistiche maggiormente frequentate dell'isola.
Agriturismo Amandolo: immerso nella natura e circondato dalla mediterranea e fiorente vegetazione di Cavo, con splendida vista mare, ed opportunità di degustazione dei prodotti tipici elbani

Info Line  0565 944374